Quando esci con qualcuno speri sempre che sia per lo meno
“simpatico”, no, non nel senso di quando chiedi “è carino?” e la tua amica ti
risponde “è tanto simpatico”, e nemmeno nel senso di quando ti ritrovi a dire
“simpatico” ad un caso umano che passa il suo tempo a ridicolizzare se stesso
giocando al giullare di corte.
Parlo di quando cerchi uno svago, un’ora leggera con uno che
sappia tirarti fuori per lo meno una risata onesta, spensierata e cosa più
importante vera. Poi succede che ad una risata, ne segue un’altra e un’altra
ancora e lui tiene il tempo di quell’ironia serrata, brillante, intelligente
come se non sapesse fare altro, come fosse un mestiere e se arrivate a quel
punto, allora, dovete iniziare a preoccuparvi. Non perché banalmente come tutte
le cose seducenti crea dipendenza ma perché chi pratica l’ironia, chi non può
fare a meno di ridisegnare la realtà, svilirla e innalzarla con i suoi punti di
vista scioccati e brillanti è una persona pericolosa.
Le persone ironiche sono diverse, hanno la capacità di
smuovere l’umore degli altri sperando di distrarli, sperando di difendersi
grazie al potere innato di saper ridicolizzare la banalità come l’eccellenza e
il sublime. L’ironia è l’arma dei cervellotici, dei pensatori che si sono
sporcati le mani con la vita e non sanno ancora se ne sono i re o le vittime.
L’ironia è una droga, un riflesso incondizionato, uno spasmo involontario, che
nasconde tutto, mistifica tutto perfino la rabbia più nera, basta concentrarsi
sul tempo, incastrare le battute, aspettare la reazione dell’altro e
ricominciare, sempre più sottili, sempre più potenti.
Quindi amiche se incontrate un uomo che sa davvero farvi
ridere iniziate a preoccuparvi.
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