La
terra gira, il tempo passa e la vita scorre.
Non
siamo destinati a rimanere fermi eppure c’è chi punta i piedi e decide di
restare. Restare incagliato in un sempre rassicurante, conosciuto, familiare.
C’è chi
cammina, si trascina a fatica e guadagna un passo alla volta il futuro, senza
fretta, ma con costanza e fiducia.
E
poi c’è chi è nato per correre, chi allena gambe e fiato giorno dopo giorno solo
perché ha fame di orizzonti e asseconda la vita, la spreme e cerca invano di
dominarla. Non si arrende e combatte per non perdere attimi, possibilità,
scoperte, sempre teso verso la meta ultima: il massimo, l’eccellenza.
Io
tifo per loro, per i corridori instancabili, anche se l’obbiettivo è fumoso,
una promessa mai esaudita. Io tifo per loro perché corrono ma non sanno
rincorrere, non sanno subire, non sanno accontentarsi di niente meno di quello
che stanno davvero cercando. Tifo per loro perché negano il compromesso, e
osano pretendere anche quando non hanno più aria nei polmoni anche quando
fermarsi vorrebbe dire salvarsi, evitare di scivolare nel baratro, preservare
il cuore e vivere di pace.
Io
tifo per loro perché nonostante la grande paura dell’ignoto non restano sedotti
dal già visto e saltano, alcuni addirittura con la rincorsa.
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