Tutti
vogliamo qualcosa da ricordare: giorni memorabili da raccontare per convincere
e per convincerci che c’è qualcosa per cui vale la pena vivere. Avete visto,
per caso, Manhattan di Woody Allen? Quando verso la fine del film depresso e
abbattuto butta giù un elenco di 10 cose per cui vale la pena vivere ? Ecco lui
ci mette in mezzo sinfonie dell’800, altre cose che non ricordo e il viso di
Tracy, giovane, ingenua e bella da far male. Ci sta. Ma se chiedessi ad una
romano tra i 20 e i 35 anni di tirarmi fuori 10 cose che lo rendono felice e a
cui torna quando niente va come dovrebbe andare 8/10 mi risponderebbero
Formentera.
Non
ho dubbi. Non ho dubbi perché altrimenti non saprei spiegarmi l’accanimento con
cui i miei concittadini difendono “la isla” ma soprattutto la devozione e la
venerazione che le riservano anno dopo anno quasi fosse un paradiso in terra
dove tutto è possibile. Una volta forse aveva un senso rifugiarsi in quelle
spiagge bianche, guardare un tramonto che ti toglie il fiato con un coronita
gelata in mano e respirare un po’ di libertà, di sana evasione: questo quello
che dicono i nostalgici, quelli che 10 o addirittura 20 anni fa vivevano una
Formentera ormai scomparsa.
Formentera
è ora l’isola dei miracoli sociali e il palco perfetto per l’esibizionismo
romano in trasferta dove lo sfigato con il rosario al collo, ghettizzato nella
capitale, può sperare di svoltare la sua serata all’Ugly con una spocchiosetta
di Roma nord con la r moscia che mai lo avrebbe degnato di uno sguardo, se non
per demolirlo a colpi di snobbismo.
Lo
spettacolo è meno elitario, più a buon mercato e accessibile, la scala sociale
vacanziera è più semplice da risalire: basta fingere, nessuno si accorgerà del
trucco. Puoi sedere da Chezz Gerdi e ordinare un fritturina in cassetta da
postare su fb senza bisogno di giustificare la ristrettezza di quella cena a
una portata perché guardandoti attorno troverai tanti tuoi simili da cancellare
l’imbarazzo di quella sceneggiata. Puoi racimolare un paio di quelle che una
volta erano belle donne e restituire loro un po’ di gloria momentanea e
virtuale grazie ai filtri e a tagli fotografici da professionista, potrai
costruire cartoline manipolate di quelle conquiste fiacche e diffonderle
nell’etere per dimostrare a tutti i tuoi amici che ce l’hai fatta. Puoi
simulare amicizie, collezionare numeri di gente ribattezzata a caso sulla tua
rubrica, salutare i locali stagionali: pr, baristi, e categorie varie come
fossero fratelli, ti sentirai di casa senza esserlo veramente e continuerai a
fingere e a perderti il meglio.
Perdi
il meglio quando basterebbe andare oltre il programma da villaggio valtur che ti
ostini a seguire e concedere a “la isla” una possibilità: quella di
sorprenderti.
Be
free.
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