Scrivere
qualcosa di cattivo su San Valentino è come sparare sulla croce rossa. La festa
degli innamorati è solo una copertura, da qualche tempo S.V. è diventata
l’occasione che i single aspettano 364 giorni l’anno, per sputare veleno oltre
il confine che divide gli amati dai non amati. Siamo in guerra da sempre e per
sempre ma in questo giorno smettiamo di nasconderlo. Il buongiorno del 14
febbraio prende più o meno queste forme: “San Valentino la festa di ogni
cretino”, “Cupido cambia mestiere”, seguono scoperte sensazionali come: “ma lo
sapevate che l’anagramma di San Valentino è »una sveltina no?»” e giù like come
se piovesse.
E se
questa battaglia non esistesse ? se la differenza tra un “noi” e “loro” non ci
fosse mai stata, in questo venerdì, come in tutti gli altri giorni dell’anno ?
Chi può dire che cos’è amore e cosa non lo è ? L’amore è quello di una vita, la
mano tesa sempre offerta e mai richiesta, è chi ti resta accanto volando
leggero o remando con forza. L’amore è
la cena studiata, la dichiarazione diabetica, la foto stampata su un cuscino, ed
è la follia che ti permette di fare tutto questo senza vergognartene. E fin qui
siamo d’accordo. Tutti.
Poi
però c’è l’amore di un minuto, la seduzione di un’ora che si esaurisce senza
rimpianti, la complicità istantanea di due corpi nati per essere complementari,
la scoperta di sapersi sentire vicini anche se sconosciuti in una chiacchiera
alcolica delle 4 di mattina o dentro una canzone stonata urlata casualmente insieme
sotto una consolle, al live Kom, Campo Volo, o dove volete voi. Uomini e donne vivono per incontrarsi, ma
prima ancora vivono per cercarsi, vivono d’attesa, di rincorse verso mete
fumose, di dipendenza emotiva e ossessioni irreali.
L’amore
è solo l’infinito di un verbo ad infinite declinazioni.
Fate
l’amore. Non fate la guerra.
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